FUORI REPERTORIO
Piccoli vagabondi
Una produzione Fondazione Aida
di Lorenzo Bassotto e Simone Azzoni in collaborazione con Marcello Chiarenza
con Lorenzo Bassotto e Roberto Maria Macchi
musiche di Andrea Faccioli
costumi di Sonia Mirandola
scene di Lorenzo Bassotto e Roberto Maria Macchi
tecnico audio e luci Matteo Pozzobon
regia di Lorenzo Bassotto
“Cari ragazzi, la differenza fra questa storia e un grande romanzo di avventure sta nel fatto che qui è tutto vero, dalla prima parola all’ultima. […]. In questa storia io non ho voluto raccontarvi avventure incredibili, ma come tre ragazzi hanno conquistato la loro forza, come essi, giorno per giorno, sono diventati uomini. Le avventure dei pirati sono più colorite e affascinanti, certo: ma l’avventura di diventare uomo è più bella, perché è più vera”.
Gianni Rodari
Lo spettacolo è tratto dal romanzo “Piccoli vagabondi” di Gianni Rodari, un testo che rappresenta un’altra prova dell’attenzione dell’autore ai sentimenti della gente, alle sue sofferenze, speranze e mostrandoci l’Italia di ieri e aiutandoci a capire meglio quella di oggi.
“Piccoli vagabondi” è la rivelazione di un aspetto di Gianni Rodari pressoché sconosciuto. Universalmente considerato il più fantasioso poeta per l’infanzia, con questo romanzo Rodari dimostra di possedere anche una robusta vena di narratore realistico.
La storia è quella di tre ragazzi che, nell’immediato dopoguerra, costretti ad abbandonare il loro povero villaggio fra le montagne di Cassino, intraprendono un lungo viaggio alla scoperta dell’Italia. Da Roma alla costa adriatica i tre adolescenti vivono una profonda esperienza umana e sociale. Le loro vicende si intrecciano a incontri con gente di ogni condizione, alle lotte dei contadini per la terra, alla drammatica alluvione del Polesine.
Lo spettacolo che nasce dalla scrittura tra il regista-attore Lorenzo Bassotto e Simone Azzoni e lo scenografo-regista Marcello Chiarenza. In questo intreccio di sensibilità si sviluppa il lavoro rimasto abbastanza fedele al romanzo ma con licenze poetiche dettate dal linguaggio scenico che nello svolgersi delle azioni teatrali daranno alla messa in scena un ritmo divertente e venato di malinconia. La visione di Rodari sul mondo dell'infanzia nell'Italia post-bellica prende quindi, nella rilettura scenica, una connotazione lirico clownesca aiutata dall’interpretazione dei due attori-narratori.
Lorenzo Bassotto
www.fondazioneaida.it