FUORI REPERTORIO


Salgari. Il mare in soffitta

Una produzione di Fondazione Aida

di Sergio de Simone con la collaborazione di Claudio Gallo
con Lorenzo Bassotto e Roberto Maria Macchi
musiche di Andrea Faccioli
scene di Daniele Adami
tecnico audio e luci Matteo Pozzobon
regia di Catia Pongiluppi

Notte. Il fantasma di Emilio Salgari si aggira tra gli oggetti custoditi in una soffitta, in cerca di qualcosa che ha perduto e che non trova più. Un suo gesto mette in moto un vecchio pendolo il cui suono risveglia due fratelli, Spartaco e Quintino, che vivono nella soffitta. È l’inizio di una notte fantastica: i due fratelli partono all’inseguimento del fantasma, convinti di poter trovare il suo tesoro.

Un inseguimento sulle tracce dei racconti e dei personaggi del grande scrittore veronese, che rivivono sulla scena, rievocati dai due: il vecchio Mastro Catrame ed il vascello dell’olandese volante, il Corsaro Nero e l’isola della Tortue, la giungla nera ed il fiume Gange abitato dai Thugs, Sandokan in battaglia contro le fortezze a vapore degli inglesi. Un viaggio all’interno della geografia fantastica di Emilio Salgari, un gioco in costante equilibrio tra racconto e immaginazione, tra fantasia e narrazione, dove la realtà è ricostruita su più livelli. Un percorso all’interno della soffitta dove attende di essere riscoperto l’immaginario salgariano, come un mare che promette avventure.

Un grande omaggio ad un grande scrittore d’avventura, il cui nome va senz’altro affiancato a quelli di Verne, Defoe, Stevenson, Edgar Allan Poe, Jack London, Conrad e Melville, la cui biografia è stata troppo spesso confusa con la sua letteratura. Oggi leggere Salgari è qualcosa di straordinario, almeno per chi continua ad avere un buon rapporto con la parola scritta e la carta stampata.

Lo spettacolo di Fondazione Aida vuole essere un tuffo nel pianeta Salgari, dentro le straordinarie maglie dell’autore veronese, presi dalla magia e soprattutto vinti dalla fantasia di un Oriente quasi completamente inventato.

Sergio de Simone


"…Sono vissuto in un epoca in cui si credeva alla comparsa dei vascelli fantasmi, agli esorcismi per calmare le tempeste e per sciogliere le grandi trombe marine, alle sirene che venivano a cantare sotto la poppa delle navi, attirando gli incauti marinai, agli spiriti del mare, a Nettuno, il re degli abissi oceanici, alla comparsa dei marinai naufragati, ai mostri, alle streghe, alle figlie della spuma. Voi non credete più a tutto ciò, le chiamate leggende paurose inventate da uomini ubriachi o dalla fantasia tetra dei popoli nordici; ma v’ingannate. Papà Catrame ha veduto molto: le sirene, i morti, i vascelli fantasma e più ancora…”


(Emilio Salgari, Le novelle marinaresche di Mastro Catrame)


www.fondazioneaida.it

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