FUORI REPERTORIO
Testa di Legno - Una storia di Pinocchio
Una produzione di Fondazione Aida
di Lorenzo Bassotto da C.Collodi e G.Rodari
con Solimano Pontarollo
scene di Nicola Gasperini
musiche di Carlo Ceriani
regia di Lorenzo Bassotto
La storia di Pinocchio in realtà non ha bisogno di essere ricordata perché ormai è entrata nell’immaginario infantile, e non solo, di tutto il mondo. Ci sono state edizioni di questo racconto in praticamente tutte le lingue conosciute e la messa in scena delle sue avventure non si contano. Abbiamo cercato di avvicinarci al personaggio in modo semplice e fantasioso “trasportandolo” ai giorni nostri. L’idea di base dello spettacolo è il racconto di un uomo - l’attore narratore - che fin da quando era piccolo ha sempre detto la verità. In ogni occasione della sua vita, dalla più pericolosa alla più semplice non si è sottratto dal raccontare i fatti e gli accadimenti, dei quali era testimone, così come avvenivano realmente senza nemmeno concepire l’idea di raccontare una frottola. Il suo comportamento gli ha fatto “guadagnare” la non invidiabile trasformazione in bambino di legno. Metafora “contraria” rispetto alla storia del famoso burattino, il protagonista in scena si serve della storia di Pinocchio per approfondire il tema del potere trasformatore della verità. Si è trasformato per non si sa quale magia superiore, e in questa situazione si interroga sul significato della verità, del suo valore nella vita di tutti i giorni, della sua importanza nel rapporto con gli altri e del bisogno che ognuno di noi ha di essere sincero con se stesso in qualsiasi momento della vita. Il narratore, se così si può definire, è aiutato nel racconto da una voce “fuori campo”, una voce “vecchia” che parla da un futuro imprecisato parlando per filastrocche; le filastrocche di Gianni Rodari che sembra così parlare in prima persona. In questo contesto saranno presenti le avventure più significative della storia di Pinocchio. Quelle avventure necessarie a “trasportare” nel presente la sua figura di Pinocchio ed il suo messaggio.
Lorenzo Bassotto
www.fondazioneaida.it