Moi, Marais!
Seen and Heard International • 2 agosto 2019
Marin Marais è stato uno dei grandi musicisti della Corte del Re Sole: questo è stato un tentativo di documentare drammaticamente un dialogo tra il compositore e il proprio strumento mentre racconta la propria vita da dove suona "per i cherubini". Destinato a invocare un po' dello splendore di Versailles, Moi, Marais! sembrava emergere dal nulla – all'improvviso Alberto Rasi, professore di viola all'Università di Verona, suonando uno strumento di Raffaele e Antonio Gagliano, suona la Ciaccona La Buisson di Antoine Forqueray. Nella parte dello stesso Marais, il comico/attore Lorenzo Bassotto, in costume e tutto imbellettato, ha congedato il Forqueray ("Basta così! Non siamo qui per il diavolo"). Ed eravamo partiti in questa esplorazione del "più grande violista del 17° secolo", o in alternativa "il più grande violista di tutti i tempi" (a seconda che si seguisse il programma o la traduzione gratuita fornita con il concerto). Il fatto che sappiamo così poco della vita di Marais ha permesso all'immaginazione di vagare nell'intrattenimento di Bassotto.
Le riflessioni di Bassotto al contrappunto di Touch me lightly di Tobia Hume sono state il momento clou della serata: questo è un pezzo formidabile, ossessionante oltre misura, così come lo era Les voix humaines di Marais, piuttosto esteso. Notevole come suonava il moderno Le tombeau de l'operation de la taille di Marais; mentre uno dei suoi pezzi più famosi, Les folies d'Espagne, portava una certa nobiltà. Mentre Rasi chiudeva con La Rêveuse di Marais, Bassotto lasciava il palco, cantando la linea della gamba. È stata una bella chiusura. Bassotto ha chiaramente adorato ogni secondo del suo ruolo. Un'esperienza divertente e stimolante, e che ci ha portato in una versione della psiche di Marais.
SEEN AND HEARD INTERNATIONAL
The ArtS Desk.com • 5 agosto 2019
...Violoncelli e viole hanno sostenuto un'altra delle conversazioni transfrontaliere del festival. Abbiamo iniziato con la viola, introdotta da - chi altro? - Il maestro francese dello strumento Marin Marais. Piuttosto che un concerto convenzionale, il musicista preferito del Re Sole è stato presentato in un affascinante spettacolo da due uomini, dall'attore Lorenzo Bassotto e del violista Alberto Rasi. Bassotto, completamente vestito, con parrucca e trucco, era lo stesso Marais, che ci invitava a un'udienza cospiratoria con un uomo privo di una consapevolezza di poco al di là del proprio genio. Accattivante e superficiale, affascinato dalla bellezza, dal denaro e dal lusso, il suo ritratto era quello di un uomo imperfetto e di un musicista trascendente... "Moi, Marais!" non sappiamo decidere se vuole essere un monologo comico in stile Edimburgo o qualcosa di più grandioso. Ma l'intero effetto è delizioso: una finestra umana su un mondo storico poco conosciuto. Alexandra Coghlan
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